Premio Settecolli 2023 Salvi,Maritato,Salemi e Wertmuller

“Sette Colli” è una manifestazione che si ripete alla vigilia del derby capitolino Roma-Lazio, organizzata da Fabrizio Pacifici, nell’occasione si assegneranno riconoscimenti speciali a personaggi dello sport, dell’imprenditoria e dello spettacolo, legati in qualche modo a Roma ed alla Roma. Tra l’altro in nome della sportività, dell’amicizia e del Fair Play è stato istituito anche un premio “Roma&Lazio”, che viene consegnato ad un tifoso laziale eccellente.
La 15^ edizione si svolgerà,​ martedì 14 marzo 2023​ al Campidoglio (Sala della Protomoteca), ore 16.

Tra primi nomi trapelati dall’organizzazione a cui è stato riconosciuto il prestigiosi riconoscimento: gli attori Ninetto Davoli, Enzo Salvi, Massimo Wertmuller, la cantante Silvia Salemi, lo youtuber e family influencer Stefano Pollari (che sarà accompagnato da sua figlia Ilary), lo speaker dello Stadio Olimpico dell’AS Roma Matteo Vespasiani, Paolo Alberto Faccini autore del primo gol della stagione del secondo scudetto giallorosso, il giornalista ed editore Michel Emi Maritato, il cantautore Andrea Del Monte, il Maestro Chef Bruno Brunori, e Angelo Adamo Gregucci, bandiera della squadra biancoceleste.
Nel corso dell’evento, che sarà aperto da un quintetto di fiati della Banda dell’Esercito Italiano, sarà presentato in anteprima il nuovo libro di Susanna Marcellini e Massimo Paravani “L’Anno Magico”.

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L’Ardeatina può diventare un inferno

Di Michel Emi Maritato

L’impianto antirifiuti potrebbe avere un forte impatto sulla mobilità già difficile in zona

Termovalorizzatore a Copenhagen

“Sul termovalorizzatore non decidiamo noi, ma c’è un commissario. Quindi nessuna pregiudiziale sull’impianto, ma esiste un tema di viabilità che riguarda l’Ardeatina”. Queste le parole del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in una delle prime interviste dopo la presentazione della giunta di domenica 12 marzo. “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda di Rocca – esordisce il presidente di AssoTutela Michel Maritato – il problema dei rifiuti a Roma deve essere risolto quanto prima ma auspichiamo una profonda riflessione sul sito prescelto. Chiunque conosca minimamente la via Ardeatina, non può non interrogarsi sulla individuazione di un sito improponibile. Chiediamo pertanto al commissario-sindaco di Roma Roberto Gualtieri, di ripensare la scelta, trovando una intesa con la Regione Lazio che risponda alle esigenze dei romani e, al contempo, dei cittadini delle province del Lazio. Immaginiamo solo per un attimo la processione quotidiana di circa 1800 mezzi pesanti colmi di rifiuti sulla disastrata arteria, risanata da poco tempo ma che presenta di nuovo segni di deterioramento. Possiamo sottoporre un territorio tanto fragile, densamente popolato, con un notevole numero di pendolari a tale supplizio? L’amministrazione comunale ci rifletta bene”, conclude il presidente.

​​​​​​​​​​Roma, 14 marzo 2023

Ufficio stampa
Telefono: 3458353368
mail: studio.maritato@gmail.com

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Un augurio di buon lavoro alla giunta Rocca

Insediato il governo del Lazio con 10 assessori: parità di genere e rappresentanza delle province

“Formuliamo un grande augurio di buon lavoro alla giunta regionale del Lazio, i cui esponenti, insediatisi poche ore fa, sono già ben consapevoli della importante sfida che li attende”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che aggiunge: “Guidati dalla esperienza del presidente Francesco Rocca, i cinque uomini e le cinque donne che affronteranno temi rilevanti quali i trasporti, l’urbanistica, le politiche sociali, la salvaguardia ambientale, lo sviluppo economico e agricolo, il ciclo dei rifiuti, la scuola e la sicurezza, per citare solo alcune delle tematiche emergenti, sanno di dover operare su un terreno minato, in cui i principali problemi legati alla situazione economico-finanziaria non lasciano ampi margini di manovra”. Maritato ha espresso la massima fiducia nell’esecutivo regionale. “Confidiamo nell’incisivo intervento del presidente Rocca nella sanità, delega che ha voluto tenere per sé ‘mettendoci la faccia’. Come associazione di cittadini da sempre impegnata per la tutela dei diritti, in primis del diritto alla salute, nutriamo grandi speranze nella risoluzione di ataviche carenze, per cui osserveremo con grande attenzione le prime determinazioni della giunta, senza fare sconti a nessuno in caso di inadempienze. Per il momento, giungano agli esponenti regionali le nostre vivissime felicitazioni, certi di poter assistere a significativi segnali di cambiamento”, chiosa il presidente.

​​​​​​​​​​Roma, 13 marzo 2023

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Omicidio di Aldo Moro – un originale romanzo-inchiesta riapre il caso

Roma. Il cadavere di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, viene ritrovato a Roma, in via Michelangelo Caetani, nel bagagliaio di una Renault 4 rossa il 9 maggio 1978. Erano trascorsi cinquantacinque giorni dal sequestro, avvenuto in via Fani il 16 marzo, ad opera delle Brigate Rosse. È storia nota, come noto è il decorso successivo della vicenda, tra indagini, processi, depistaggi, scenari diversi e contrastanti, zone d’ombra che tutt’ora non sembrano destinate a diradarsi. Continue reading

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Senza Sciatu

di Barbara Fabbroni

Sono onorata, come psicoterapeuta clinica e giornalista, di poter fare questa intervista a Claudia Rizzo. Claudia con il suo lavoro, denso della sua cifra significante, in quanto attraversa il vissuto e la vita vissuta di una terra che lei ama, la sua Sicilia, ci regala qualcosa di unico. “Senza sciatu” ha stimolato in me emozioni dense di Pathos e Thanatos. Di là dalla caleidoscopica interpretazione che possiamo fare del suo lavoro emerge la donna e il suo amore immenso per l’arte. È proprio nel suo essere-nel-mondo che si può rintracciare il mistero, il messaggio e al tempo stesso la declinazione delle sue origini che diventano testimonianza di parola.

Così nel suo lavoro, regala al pubblico una pellicola e una canzone, un album e infinite emozioni, che prendono vita da un territorio attraversato negli anni da tante popolazioni, meta momentanea un tempo anche del viaggio ulissiano. Come Ulisse, anche Claudia, ha nel cuore la sua Itaca, la sua terra: la Sicilia. È proprio alla sua Sicilia che dona un tributo immenso e denso della sua cifra misterica, storica e culturale.

Le equazioni che emergono guardando, ascoltando, sviscerando, assaporando, riflettendo sul suo lavoro, impongono rispetto e attenzione, riflessione e coinvolgimento, partecipazione e passione. Sono almeno due, allora, i punti salienti di quest’opera così significativa. Il primo appartiene alla vita stessa, al significato e al significante dell’essere-nel-mondo, al rapporto interumano, al mondo-di-fuori; l’altro è, di riflesso, ma neanche tanto di riflesso, il rapporto con sé stesso, con il mondo-di-dentro.

Quello che si evince dalla narrazione musicale e artistica dell’opera sono le tracce di una persona, di una terra, le impronte della sua vita intrecciata e intessuta all’interno di una sceneggiatura spesso non scritta ma accaduta che abbraccia la Sicilia. Claudia Rizzo sembra interessata a proporre un viatico trasversale, oscillante tra ciò che è stato detto, ciò che si reperisce dal vissuto e ciò che potremmo ipotizzare ancora e stimolare come ricerca ulteriore. Intervistando Claudia ci rendiamo conto della sua potenza artistica che fa di lei uno snodo importante nel panorama dell’arte e non solo.

Cara Claudia, sono così emozionata, ho visto il tuo video mi sono commossa: un vero capolavoro. Un video che ha toccato parti profonde di me, grazie. È un vero onore poter fare questa intervista con te.

Sai, è stata una cosa intensa anche per noi che l’abbiamo vissuta. È un lavoro che abbiamo pensato, voluto, dove abbiamo messo energie e cercato di trasmettere le emozioni che vivono all’interno di noi.  Un lavoro che abbiamo meditato, pensato non è nato casualmente dall’oggi al domani. Ogni cosa è stata studiata creando la giusta dimensione affinché la sicilianità che è parte integrante di tutto il nostro team avesse una narrazione intensa e soprattutto autentica.

Tu sei una cantautrice siciliana e non solo: quanto è importante l’amore per la propria terra, la radicalità alle proprie origini?

Una parte della mia vita è stata vissuta fuori dalla Sicilia, ho studiato, mi sono formata e ho fatto varie esperienze lavorative e formative. Poi, sono tornata in Sicilia, ne sentivo la necessità, come se la mia terra mi chiamasse così ho aperto un centro multi-multidisciplinare per lo spettacolo, che si chiama: Le Muse. La pandemia mi ha offerto uno spazio di riflessione significativo, durante il lockdown mi sono detta: “perché non fare davvero quello che vorrei fare, che voglio fare, che è parte della mia anima, del mio sentire?”.

Una bella sfida?

L’arte, in ogni sua declinazione, ci permette di incontrarci incontrando l’altro, ci apre al possibile così che le emozioni si traducono in sensazioni creando un’immagine, un suono, una narrazione.

Così ho fatto una cosa tutta mia, un progetto con le persone con cui sento empatia, insieme viaggiamo sulla stessa onda armonica di emozioni, pensieri e sensazioni. Dentro al mio progetto ci sono più professionalità che si fondono insieme creando un corpo unico.

Il video del tuo ultimo lavoro è parte di questo insieme?

Sono anche un’attrice, quindi unire recitazione, musica, parole e danza all’interno del cilindro della creatività è per me l’assoluto. Con il video, che è più un cortometraggio, ho voluto raccontare una storia, far toccare le corde profonde della sicilianità affinché nulla vada perso ma resti come memoria, emozione e passione.

Amore, passione, storia, emozione e cultura sono ingredienti che non mancano nel tuo lavoro?

Tutto si amalgama con empatia come se fosse una sorta di ritualità di una storia che permea l’anima dell’altro, aprendo un territorio tutto da scoprire e assaporare, da vivere e ricordare.

Quali gli aspetti salienti si rintracciano nel cortometraggio dal sapore felliniano?

Oltre alla sicilianità che è il fulcro su cui tutto ruota e ritorna, c’è l’amore per la propria terra, non quello scontato che riempie la bocca ma l’amore antico, catartico, misterico, che non si spiega a parole ma solo vivendo e vivendoci perché è grazia e mistero, passione e desiderio, forza e smarrimento, determinazione e coinvolgimento, in una sola parola è: vita. Il tutto accarezzato da una Sicilia antica, un idioma antico che è poetico, che è suggestione, benedizione e maledizione, come se il pieno e il vuoto diventassero un corpo unico.

La sensazione è come se ci fosse una lotta tra Eros e Thanatos?

Sì, sì, assolutamente. È l’aspetto simbolico, immaginifico. Non so come dire, l’immagine dei conflitti, scomposta che fa emergere il desiderio. Il desiderio di cambiamento, di trasformazione. Per me la Sicilia è questa: suggestione, storia, appartenenza, tradizione, essenza, corpo e anima. Inoltre, c’è l’influenza Pirallendiana che si respira e che appartiene all’anima della Sicilia come se fosse un corpo unico.

Riemerge la radicalità e il possibile che si ritrova in “Uno, nessuno e centomila”?

C’è la possibilità di liberarsi dalle catene, facendo uscire fuori la propria essenza, la propria personalità e la declinazione della propria esistenza.

E poi lo sguardo?

Lo sguardo è la finestra attraverso cui puoi contattare l’anima dell’altro in uno scambio vicendevole di parole ed emozioni, di sensazioni e ricordi, di ascolto e possibilità anche di là dalla parola. Nello sguardo degli altri le persone comprendono la tua nuova dimensione, una tua nuova energia.

Ho guardato il cortometraggio in due maniere diverse: la prima completa, la seconda togliendo l’audio scoprendo che se guardi entri all’interno di un territorio diverso da quando è completo con la musica e le parole. Credo che senza audio tocchi corde più profonde, non credi?

Ne parlerò pure con il videomaker. Il video ha una sua valenza cromatica ed espressiva che ha una sua propria forza comunicativa intrinseca. È un’opera tutta da scoprire con diversi livelli di lettura. Lascia, infatti, spazio all’immaginazione.

Forse è la psicoterapeuta che è in me, però mi son detta: “questo è un viaggio introspettivo. Lo stesso viaggio nel ‘fare anima’ di Hillmeriana memoria”, non credi?

C’è l’andare a scoprire quelle nicchie interiori di sé attraverso l’immagine senza parola. Come ci siamo dette è un viaggio, un percorso, un viatico intimo. La Sicilia è una terra di confluenze, più popoli l’abitano da tempo, risente di influenze bizantine e non solo. Quindi la magia sta anche in questo: un’essenza nell’essenza.

Una curiosità per me che non sono siciliana, la parola “sciatu” cosa significa?

Sciatu la traduzione letterale è fiato, però qui ho un significato più denso, è la vitalità che ti lascia senza fiato, che ti toglie il respiro. È un idioma antico e ci dà quei significati di linguaggio radicali e antichi.

Vengo all’ultima domanda di rito: progetti 2023?

Non so se ci sarà un nuovo album, però sicuramente ci sono molti progetti, tra cui un film. Come ogni cosa è giusto parlarne a tempo debito.

Vuoi aggiungere altro?

L’unica cosa che potrei aggiungere è che mi auguro ci sia un minimo di empatia nel portare avanti questo progetto, spero di far comprendere al pubblico l’importanza di questo nostro lavoro che nasce dalla passione, dal bisogno di scoprire, dalla curiosità e dall’amore per la propria terra madre.

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