Episodio di femminicidio ad Andria: uccisa 42enne in casa

Non si arresta l’ondata di violenza nei confronti delle donne che pervade l’Italia intera.
Un’altra vittima ieri sera ad Andria, in Puglia, è stata accoltellata dal marito che ha, successivamente chiamato i Carabinieri ammettendo di averla uccisa. Ad assistere alla violenza vi erano anche i figli, di 6 e di 11 anni, per i quali la Asl ha disposto la consulenza di una psicologa per dare conforto e sostegno ai due bambini rimasti orfani della loro mamma.
Dopo la morte di Giulia Cecchettin, persiste ancora l’enorme piaga sociale e culturale del femminicidio, l’ultimo episodio ha visto Luigi Leonetti uccidere Vincenza Angrisano di 42 anni, che ha riportato sul corpo numerose ferite da taglio al torace e all’addome, portandola alla morte.
La sindaca di Andria ha espresso subito la sua vicinanza e ha ribadito la gravità di una tale piaga sociale che continua a mietere morti ogni giorno: “Il Consiglio Comunale che solo pochi giorni addietro ha letto e scandito i nomi delle allora 103 donne uccise per mano di uomini dal primo gennaio 2023, ha dovuto oggi brutalmente apprendere che la nuova, ennesima vittima di femminicidio in Italia è di Andria.
Sì, nella nostra Comunità si è consumato il terribile delitto: la quarantunenne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi. I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine. Un femminicidio ad Andria… Anche ad Andria. Una balorda e folle violenza, una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente. Non certo dell’amore, del rispetto, no. Non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna.
A nome mio personale e di tutta la Città di Andria, sconvolta e incredula, ferita e attonita, esprimo profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma” ha affermato la sindaca Giovanna Bruno.
Stasera alle ore 21 in Piazza Catuma si scenderà in piazza a nome di Giulia, Vincenza e tutte le vittime del femminicidio.
Alla luce delle ultime vicende, perdura la condanna del presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato, contro la violenza di genere che sta dilagando sempre di più in un Paese che sembra aver perso ogni briciolo di umanità e di civiltà, dando spazio, invece, a un sistema patriarcale che ci condanna ad un’arretratezza infinita.
A Roma oggi alle ore 15.00 si terrà l’evento “Violenza di genere: rispetto, libertà, autonomia. Il ruolo delle parti sociali” per dire no alla violenza di genere e discuterne in un’approfondita riflessione con Renato Brunetta, presidente del CNEL, Martina Semenzato, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Rossana Dettori, consigliera del CNEL, Linda Laura Sabbadini, direttrice ISTAT del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica e Valerio De Gioia, consigliere della Corte di Appello di Roma.

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