Ieri pomeriggio si è tenuta la presentazione del libro “Aldo Moro. Una verità compromessa” dello scrittore, giornalista e criminologo Michel Emi Maritato, nella sala consiliare del Palazzo di Città di Andria, con la partecipazione di alcuni alunni del coro dell’istituto “Imbriani – Salvemini”, docenti, studenti e cittadini.
In apertura all’incontro, sono stati eseguiti due brani musicali – “ Io non ho paura” di Fiorella Mannoia e “Mani” di Eduardo De Crescenzo – esplicativi del tema trattato e della personalità dello statista.
Si è trattato di una delle due tappe del percorso sulla legalità avviato dall’amministrazione Bruno con l’edizione 2023 del Festival sulla Legalità.
Il silenzio con cui il dottor. Maritato ha trasformato i dubbi, il già noto – senza accontentarsi di ipotesi date per assodate – confluisce in una ricostruzione di una vicenda che pone il lettore di fronte agli orrori, alla cruda autenticità, agli equivoci, alle incongruenze e alle tante verità negate attorno al caso Moro, ma non solo. La strategia inclusiva di Moro è quella di un prigioniero che resiste e in questa resistenza permane una vitalità che necessita di essere chiarita e indagata: a tale proposito, l’autore si è soffermato, con piglio critico, su “quel filo rosso che lega tante oscure vicende della nostra storia recente”, all’interno di un intreccio di anime umane private della loro voce, dissonante e solitaria, a proposito delle quali rivela un nuovo punto di vista.
«Come tutti sappiamo Moro è stato un grande statista italiano, uno statista che in qualche modo ha scoperto per primo, e si è interessato per primo al debito pubblico italiano – ha commentato Maritato. – Lo aveva scoperto, ne aveva incominciato a parlare. Il suo assassinio è la punta di un iceberg, é l’anello di una catena lunghissima di omicidi e suicidi che passano per Sindona, Calvi, Pasolini, Dalla Chiesa e fino ad arrivare all’inchiesta mani pulite, alla morte di Falcone e Borsellino. La verità è conosciuta perfettamente nelle stanze della politica ed è, appunto, compromessa perché la grandissima prostituzione intellettuale della cultura a gettone non ci permette di arrivare a raccontarla. In Italia ci sono fatti che possono essere raccontati e altri che devono essere censurati, Aldo Moro probabilmente era uno di quei casi che deve essere censurato».
L’augurio è che si tratti di una delle tante iniziative volte a favorire il senso civico, la cura alla persona, a coltivare la Bellezza e a tramandare il ricordo di personalità che hanno fatto la Storia, senza lasciarle vittime del tempo passato.
“[…] Per ogni anima tagliata
L’amore è sangue, futuro e coraggio
A volte sogni di navigare su campi di grano
E nei ritorni quella bellezza resta in una mano
E adesso che non rispondi
Fa più rumore nel silenzio il tuo pensiero
E tu da lì mi sentirai se grido
lo non ho paura.”
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