L’assemblea delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2010 ha istituito la giornata atta a ricordare il crescente numero di vittime di sparizioni forzate, di molestie, evidenziando l’importanza dell’adozione della Convenzione per la protezione delle persone dalla sparizione forzata.
La sparizione forzata è spesso una violenza, un crimine che riguarda tutto il mondo, una violazione, una strategia per incutere, nella vittima, timore, insicurezza, con consistenti ripercussioni sull’intera società.
Per questo, l’Assemblea ha dichiarato il 30 agosto la Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate, sin dal 2011.
In passato le cause erano additate alle dittature militari, ma oggigiorno le sparizioni forzate vengono perpetrate ai danni dei più fragili da parte degli oppressori, in dinamiche interne pericolose. Di particolare preoccupazione sono: le molestie nei confronti dei difensori dei diritti umani, dei parenti delle vittime, dei testimoni e dei consulenti legali che lavorano per i casi di sparizione forzata; l’uso di attività di antiterrorismo, da parte di alcuni Stati, come pretesto per violare i loro obblighi; l’impunità ancora diffusa per la sparizione forzata.
È necessario prestare cura e attenzione proprio ai più vulnerabili, ai bambini e ai disabili, alle persone in difficoltà.
Una questione ancora da combattere e da sensibilizzare in tutti i suoi aspetti.
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