Bonus psicologo, un’inutile mancetta

Un aiuto agli studi privati mentre i servizi di salute mentale delle Asl sono allo stremo

“Sanità del Lazio: anche la salute mentale viene orientata a favore del privato mentre i servizi pubblici sono sempre più in declino. Altro non è il bonus psicologo, se non una provvidenza per incentivare gli accessi negli studi dei professionisti, riservando solo qualche risorsa marginale al miglioramento dei servizi di salute mentale delle Asl”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “L’aiuto economico, destinato a venire incontro a soggetti con Isee di famiglia non superiore a 50mila euro, per volontà del ministro della Salute Roberto Speranza, è destinato in larga parte alle famiglie in cui persista un disagio psicologico, dovuto all’isolamento e alla destabilizzazione provocati dalle misure assunte nel corso dei due anni di pandemia. Il contributo, finanziato dal decreto ‘Milleproroghe’, è pari a 20 milioni di euro, destinati in parte ad accedere agli specialisti che abbiano comunicato l’adesione all’iniziativa al Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi. Al servizio pubblico dovrebbe andare la metà delle risorse, ovvero 10 milioni, una goccia nel mare se suddivisa tra tutte le Regioni italiane. Facciamo uno sforzo di fantasia – sottolinea Maritato – immaginando le migliorie che una regione potrebbe consentire a tutti i suoi reparti di salute mentale con 500mila euro. Sono le cifre a parlare – chiosa il presidente – e non si cerchi di far passare questa inutile mancetta come la solita grande conquista sbandierata a mo’ di spot pubblicitario, che conquista non è per il benessere psicologico dei nostri cittadini”.

 

 

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