Il lavoro del NIC riconosciuto a livello internazionale – 15 anni silenziosamente al servizio delle Istituzioni

I risultati perseguiti dalle donne e dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, raggiunti attraverso il lavoro, la formazione e la quindicennale esperienza, hanno permesso di rafforzare il prestigio della Polizia penitenziaria non solo sul territorio nazionale, ma anche in campo internazionale, in tema di prevenzione e contrasto della radicalizzazione violenta jihadista in ambito carcerario.

Non può e non deve essere passare inosservata la meritata menzione nel rapporto annuale sul terrorismo redatto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, presentato a fine 2021, laddove si legge che il NIC: “ha continuato a svolgere indagini ed a reagire ai casi di possibile radicalizzazione violenta negli istituti penitenziari”.

Non a caso per le sue competenze il NIC, partecipa stabilmente, in rappresentanza del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, alle riunioni del Comitato analisi strategica antiterrorismo e in altri organismi interforze.

Ed è partendo da questo che ci piace ricordare che il 2022 è un anno importante per il Nucleo Investigativo Centrale (NIC), perché il 14 giugno, compie 15 anni.

La struttura investigativa, oggi, a seguito del D.M. del 28 luglio 2017 che ha potenziato il servizio, si colloca a livello nazionale in una sede centrale in Roma e 11 nuclei regionali.

L’attività investigativa, di iniziativa o delegata dell’autorità giudiziaria, è di regola svolta dal N.I.C, anche attraverso il coordinamento delle attività svolte dai Nuclei Regionali e dai Reparti territoriali del Corpo, relativamente a delitti di criminalità organizzata nazionale e internazionale; delitti di estremismo, eversione e terrorismo interno ed esterno; indagini di speciale complessità investigativa e operativa per le quali è richiesto necessariamente l’impiego specialistico delle strutture investigative del N.I.C.

Per capire chi sono gli uomini e le donne del NIC non basta solo ricordare, in ordine di tempo, l’ultima operazione “ FUSION” condotta in questi giorni dal Nucleo Regionale della Lombardia in collaborazione con altre forze di Polizia e il plauso ricevuto dal Ministero dell’Interno e dal Capo del Dipartimento, ma ci piace ripercorrere alcuni frammenti degli interventi pubblici fatti nel corso di questi anni dal loro Comandante, Augusto Zaccariello: “i risultati investigativi, sono stati il frutto di un lavoro di una squadra composta da un insieme di persone, sia in sede centrale sia nelle sedi regionali, che svolge il proprio servizio con amore, umiltà, tenacia, equilibrio, dedizione e lealtà. “.

Da queste parole è facile comprendere chi sono le donne e gli uomini di questa specializzata struttura investigativa della Polizia penitenziaria che, alla fine del 2021, ha ricevuto, in occasione della cerimonia tenutasi al teatro Ghione di Roma, anche l’ambitissimo e prestigioso premio di eccellenza italiana AssoTutela “per l’impegno silenzioso e per gli eccezionali risultati ottenuti nelle complesse attività di polizia giudiziaria svolte sia all’interno sia all’esterno delle strutture penitenziarie soprattutto in materia di criminalità organizzata, terrorismo e nella cattura degli evasi”.

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