Il sindaco, massima autorità sanitaria cittadina, ha il potere di verifica sull’offerta sanitaria

Servizi sociosanitari, un tabù per Virginia Raggi

“Servizio sanitario nazionale, la legge parla chiaro: se l’organizzazione e la gestione della sanità sono compito delle regioni, i comuni hanno il potere di controllo sull’operato dei direttori generali delle Asl.

Per questo, nei piccoli centri esiste la Conferenza dei sindaci del territorio mentre a Roma ci sono i delegati del sindaco per la sanità. Ma a Roma, chi li ha visti?”. Se lo chiede il candidato al Campidoglio nelle liste della Lega Michel Maritato, in tandem con il magistrato Simonetta Matone. “Sebbene la modifica al Titolo V della Costituzione e l’applicazione del modello aziendalista alle Asl abbiano affievolito il ruolo delle assemblee comunali – ricorda Maritato – rimane sempre in capo al primo cittadino, quale massima autorità sanitaria, la valutazione sull’offerta e la fruizione dei servizi. Per questo la Capitale dispone di delegati del sindaco ai rapporti con le Asl ma in questi anni di era Raggi se ne è assolutamente persa traccia”. Il candidato precisa le prossime tappe che riguardano i servizi sociosanitari: “Il Pnrr riserva cospicue risorse al territorio ma vorremmo sapere dalla sindaca a quali scopi siano destinate. Ci risulta – insiste ancora – che ai consultori familiari, presidio essenziale per la donna, i bimbi e la famiglia, vada soltanto una parte infinitesimale dei fondi, tanto da renderli quasi evanescenti in città. Ebbene, insieme alla dottoressa Matone, per anni attiva nel sociale, riteniamo che il legame con il territorio, l’aiuto a donne e bimbi in difficoltà, la consulenza alle famiglie fragili, tutti servizi in capo ai consultori familiari debbano essere rafforzati senza esitazione. Lo tenga a mente Virginia Raggi”.

​​​​​                                                                       Roma, 21 agosto 2021

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