“Ci giungono notizie dagli studi di alcuni medici di famiglia, relative alla effettuazione di tamponi molecolari. Secondo molti assistiti, l’attesa per avere il responso dopo l’effettuazione sarebbe in media di cinque giorni”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “da ulteriori nostri approfondimenti, presso i medici di continuità assistenziale, meglio conosciuti come guardia medica, risulterebbe impossibile prenotare gli stessi con ricetta dematerializzata. Ovvero, coloro che in orario notturno, prefestivo o festivo, avvertendo i sintomi di una possibile infezione da coronavirus chiamano il numero telefonico di assistenza quando è chiuso lo studio del proprio medico di famiglia, si vedrebbero rispondere picche”. Il presidente chiarisce i possibili risvolti negativi di tale situazione: “da qualche tempo, per nostra fortuna, per i pazienti colpiti da Covid in fase iniziale, c’è la possibilità di somministrazione di anticorpi monoclonali, una cura che avrebbe dimostrato la sua efficacia, con grande sollievo per tutti. Purtroppo, gli stessi debbono essere somministrati entro i primi 7-10 giorni dai primi sintomi per avere efficacia. Ora ci chiediamo – insiste Maritato – se i tempi per le risposte dei tamponi da parte dei medici di famiglia sono questi e la guardia medica non prescrive, non si rischia di vanificare il possibile impiego di questa nuova, rivoluzionaria terapia arrivando troppo tardi? Come si intende superare tale inconveniente? Anche su questo si misura la validità della politica sanitaria, non soltanto sul numero di punture sulle braccia praticate ogni giorno, con vaccini che stentano ad arrivare”, chiosa il presidente.
Roma, 2 aprile 2021
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