Regione Lazio: tasse elevate servizi carenti

“Regione Lazio: si è esultato a lungo, nel 2020 per l’uscita dal commissariamento con l’azzeramento del deficit. Purtroppo a questo evento non ha fatto seguito la promessa riduzione della tassazione, tra le più alte d’Italia, né risulta siano stati investiti i risparmi in assistenza domiciliare o territoriale”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “sebbene le casse regionali non siano più in sofferenza, come sono state per più di un decennio, il bilancio della Pisana non impedirà all’Irpef di mantenersi fino a tutto il 2021 con la percentuale più alta di tutte le regioni d’Italia. Si parla di aliquote pari all’1,73% per i redditi sino a 15mila euro, 2,73% per i redditi tra 15mila e 28mila euro, 2,93% tra 28mila e 55mila euro, 3,23% tra 55mila e 75mila euro e non ultimo a 3,33% oltre i 75mila euro. Nella media della pressione, tali aliquote si attestano tra le più alte. Per questo risultano contraddittorie le parole riportate dal notiziario sul sito istituzionale del Lazio secondo il quale, con l’uscita dal commissariamento ci sarebbero stati grandi benefici per i cittadini, sia in termini di riduzione delle aliquote, sia in termini di investimenti nella sanità. Anzi – attacca ancora Maritato – non basta un piccolo ritocco dell’Irap, tra l’altro per poche categorie economiche colpite dalla pandemia, per cantare vittoria. Permane la penuria di servizi sanitari, così come rimangono chiusi storici ospedali, che avrebbero favorito assistenza e cure in tempo di pandemia”, chiosa il presidente.

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