“Inizio anno importante per la Regione Lazio. Pressata dalle esigenze della vaccinazione di massa, preoccupata per le misure di contenimento da attuare, stressata dal problema della ripresa delle scuole con i contagi che non si abbassano, si trova anche a dover decidere sulla scelta dei direttori generali delle più importanti Asl e ospedali del territorio”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che chiarisce: “a fine ottobre, è stato pubblicato sul bollettino ufficiale dell’ente l’elenco dei prescelti a ricoprire il ruolo di vertice, con molti nomi noti e qualche sorpresa. Perfino candidati inidonei per legge – attacca il presidente – o soggetti coinvolti in altri contesti in episodi giudiziari, vedi scandalo sanità umbra, e ammessi quindi con riserva. Non mancano i cosiddetti ‘inconferibili’ come quel Pietro Grasso attualmente direttore sanitario del Columbus afferente alla Fondazione Irccs Gemelli, la struttura privata accreditata dalla Regione Lazio da tempo in crisi ma salvata e trasformata in un batter d’occhio in ospedale Covid all’esplodere dell’epidemia. Peccato – continua Maritato – che l’articolo 5 comma 1 del decreto legislativo dell’8 aprile 2013 preveda che gli incarichi di vertice in Asl e ospedali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto attività e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale. Tutto questo dimostra – insiste il presidente – che, al di là delle sbandierate procedure di nomina con nuovi criteri di trasparenza, si insiste nelle scelte operate nelle stanze dei bottoni, senza coinvolgere gli addetti del settore, in un momento particolarmente delicato e senza informare l’opinione pubblica su procedure da cui dipende la salute della collettività”.
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