In seguito all’emergenza Covid-19, è stata sospesa temporaneamente la limitazione oraria per l’accesso al centro storico di Roma, per permettere a chi lavorava anche durante il lockdown di raggiungere sedi e uffici, ma anche per supportare il più possibile il commercio delle attività site nel cuore della Capitale.
Da oggi, 1’ settembre 2020, le telecamere che controllano i varchi di accesso, sono tornate attive.
Questa decisione comporta un danno enorme, sia per i cittadini, che si trovano in seria difficoltà, per via delle annose inadeguatezze del sistema di pubblico trasporto, nel trasferimento da e per il centro storico,e ancor più per le attività commerciali, che già per il meccanismo di ‘smart working’, stanno vivendo una vera e propria ‘desertificazione’, oltre alla carenza di affluenza turistica.
Il ‘salotto di Roma’ , costituito da ‘boutiques’ ed attività storiche, eccellenze uniche ed ineguagliabili del ‘made in Italy’, di interesse internazionale, è ormai vittima di una eutanasia indotta, con tutte le conseguenze economiche , sociali e d’immagine, assolutamente ‘devastanti’.
L’amministrazione Raggi sta riducendo la Capitale a una ‘waste land’ (terra desolata) , senza precedenti e con conseguenze devastanti.
Addirittura anche i motocicli , sono stati interdetti all’accesso al ‘Tridente’ , pura ‘follia’ per Roma, la Capitale con maggior estenzione d’Europa, pari a 4,2 km quadrati, di zona a traffico limitato.
Fioccano intanto i ‘ricorsi’ dei residenti’ e degli ‘autorizzati’ per la ‘non fruizione’… praticamente uno ‘scontenti tutti’…..
Chiediamo al tar, e attraverso le associazioni di categoria, un imtervento immediato, per risolvere questa situazione assurda e autolesionista.
Così in una nota, Arianna Alessandrini, responsabile del dipartimento Commercio di Assotutela e delegato alle politiche del Commercio di Fratelli d’Italia per Roma Capitale.
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