Rsa, il Lazio come la Lombardia. La Regione chiarisca

Il virus fa strage nelle residenze. Il 28 marzo bando regionale per reperire posti per Covid positivi

“Quanto sta avvenendo nelle Rsa non ci lascia indifferenti, sulla questione non molliamo e lo abbiamo dimostrato”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: “ci sorprende però la cosiddetta manifestazione di interesse della Regione Lazio dello scorso 28 marzo, con cui si invitano i titolari di strutture residenziali per persone non autosufficienti a manifestare la disponibilità ad accogliere pazienti Covid positivi che non necessitano di ricovero in ospedale”. Quanto alle spiegazioni che la Regione Lazio ha accampato a chi sollevava interrogativi, il presidente così si esprime: “La Regione, messa di fronte all’evidenza, ha accampato risibili precisazioni, secondo cui il bando sarebbe rivolto a strutture esclusivamente dedicate al Covid. La toppa è peggio del buco – incalza – in quanto, se così fosse, andrebbe radicalmente cambiato il bando che parla di strutture o nuclei dedicati, ancorché isolati, dando priorità a strutture interamente dedicate. Se conosciamo bene l’italiano, una struttura dedicata o un nucleo è parte e non il tutto della Rsa, unica differenza la priorità a quelle interamente dedicate. Chiediamo pertanto alla Regione, e a chi gestisce l’emergenza, di non praticare sempre il gioco del gatto e il topo ad ogni critica. Si deve imparare a gestire il dissenso, soprattutto ci si deve assumere le proprie responsabilità su eventuali errori”, chiosa il presidente.

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