L’ISEE è l’indicatore che serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari da utilizzare per l’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie erogate dai vari Enti erogatori e costituisce livello essenziale. Ciò significa che gli enti erogatori sono tenuti a utilizzare l’ISEE come indicatore della situazione economica, e i cittadini sono garantiti del fatto che la loro condizione economica è valutata secondo criteri equi, definiti univocamente su tutto il territorio nazionale. Gli enti erogatori possono prevedere, accanto all’ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, per caratterizzare, in autonomia, le loro politiche sociali.
La situazione economica è valutata tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio (valorizzato al 20%) e, attraverso una scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche).
ISEE = (somma dei redditi al netto delle franchigie) + 20% * (somma dei patrimoni al netto delle franchigie)
La riforma dell’ISEE, introdotta con l’articolo 5 del decreto “Salva Italia” (d.l. n. 201/2011) ed attuata con il Decreto n. 159/2013, ha previsto quanto segue:
- l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclusione anche di somme fiscalmente esenti;
- il miglioramento della capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiore valorizzazione della componente patrimoniale;
- una specifica attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi, e in particolare le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;
- una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
- il rafforzamento del sistema dei controlli, riducendo le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.
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