Tra i giovani, nel ricordo di Aldo Moro

Il 9 maggio ad Andria presentazione del libro di Michel Emi Maritato in memoria dello statista

Una data che ha cambiato la storia italiana e non solo. Ė il 9 maggio 1978, il maledetto giorno in cui, in una Renault rossa parcheggiata a Roma in via Caetani, fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro.

Ad Andria il ricordo dello statista non è mai stato cancellato. Per questo, l’amministrazione comunale ha promosso, il 9 e 10 maggio due giornate che si celebrano nell’Aula del Consiglio, nell’ambito del percorso sulla legalità, che vede protagoniste le forze attive della città, in primo luogo gli studenti e componenti del coro dell’istituto “Imbriani – Salvemini”. Una due giorni dedicata a due testimoni della legalità: Aldo Moro a 45 anni dalla scomparsa e don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che morì il 20 aprile del 1993. Il momento clou sarà il pomeriggio del 9, quando alle 17 sarà presentato il libro “Aldo Moro – Una verità compromessa” con cui il giornalista, esperto in criminologia, Michel Emi Maritato, disvela i nodi e le trame nascoste che si celano dietro a quella morte scomoda. Un filo rosso, che riprende e rielabora la precedente opera di Maritato “La fine del diverso” dedicata a Pier Paolo Pasolini, affidando la minuziosa ricerca della verità a due cronisti ansiosi di dar voce al silenzio che albeggia attorno a distorsioni e trame oscure, in un quadro sociale, mediatico, sociologico, umano, giuridico di celamento, contrapposto a una realtà dolorosa. Con un attento sguardo al panorama di Mafia, Camorra, della ‘Ndrangheta e Sacra corona unita e una tensione che conduce ai moti del Sessantotto e alle rivendicazioni dei diritti. “Ė un onore per me – ha dichiarato l’autore – prendere parte a queste importanti giornate, che si connotano non solo con l’impegno civico ma anche con il desiderio di trasmettere un messaggio di speranza ai giovani, affinché si ispirino sempre alla ricerca della verità, al di là delle apparenze. Per questo, apprezzo l’impegno dell’amministrazione a cui rivolgo i sensi della mia gratitudine”.

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