“Siamo sconcertati nell’apprendere il riacutizzarsi di un allarmante fenomeno, che coinvolge un’istituzione che è parte fondativa e imprescindibile della nostra società: la scuola”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Venire a conoscenza che in due diversi istituti italiani un preside e una professoressa sono stati aggrediti è una notizia che fa male al cuore e alla psiche e dobbiamo tutti interrogarci se, in passato, al verificarsi di tali oltraggiosi episodi, non ci sia stata una imperdonabile sottovalutazione di quanto si stesse sfaldando la nostra società. Le aggressioni a scuola, come quelle in ospedale – continua il presidente – sono il segno tangibile del degrado dei valori. Chi prende a pugni un insegnante prende a pugni l’intero Paese. Non è solo un danno all’immagine della scuola, è un arbitrio verso chi, quotidianamente, si impegna per costruire un mondo migliore, come i nostri qualificati docenti”. Maritato torna su un’altra inquietante puntata delle violenze in classe. “Non è passato molto tempo dalla reazione che un genitore ebbe, nei confronti del professore che tolse il cellulare in classe al figlio. Ecco, se questo è lo specchio della nostra collettività, ben venga il rigore verso tali comportamenti, con il plauso al ministero che ha proposto la costituzione di parte civile nel processo penale. La sicurezza e la serietà a lezione sono valori da cui non si può prescindere”, chiosa Maritato.
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