“Alta velocità, il progresso della nostra rete è indubitabile, un aspetto però ci crea qualche preoccupazione e riguarda la dotazione per un eventuale soccorso medico urgente a bordo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Sappiamo che, per quanto attiene al personale viaggiante, si applicano le norme del decreto 81 del 2008 relativo alla sicurezza sul lavoro.
Per i passeggeri il discorso si complica. Abbiamo assistito a vari episodi, in cui soltanto grazie alla presenza di un viaggiatore con la laurea in Medicina si è evitato il peggio, con il provvidenziale intervento del professionista che ha salvato il passeggero colto da malore. C’è da chiedersi, però, se i veloci vagoni siano provvisti di defibrillatore, se le valigette che pure hanno disinfettante e cerotti dispongano anche di farmaci salvavita e similari. Soprattutto, riteniamo che sia indispensabile una adeguata formazione del personale di bordo al primo soccorso, attualmente limitata a poche ore, rispetto a quanto avviene per i lavoratori di altri comparti, ad esempio l’industria. Ci ha molto colpito la campagna di prevenzione del tumore al seno che il Gruppo Ferrovie italiane promuove periodicamente con il Ministero della Salute, così come abbiamo apprezzato i trasferimenti in lettiga dei malati di Covid in altri Paesi per le dovute cure. Chiediamo – insiste il presidente – che nei prossimi contatti tra ferrovie e ministero il tema debba essere affrontato senza riserve”, chiosa il presidente.
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