di Barbara Fabbroni
Venerdì 2 dicembre 2022 è uscito su tutte le piattaforme il nuovo singolo di Gabriele: “Mi supererò” (Super – héros nella versione francese) per l’etichetta AG Group e distribuito da Universal Music France. Gabriele è un’artista poliedrico dalle mille arti che si perdono nella notte dei tempi tanto da costruire una narrazione artistica unica e assoluta. Incontrarlo ed entrare nel suo mondo è come avere la possibilità di dialogare con la sua anima: delicata e profonda. Gabriele è qualcosa di assoluto nella semplicità del suo essere persona.
Da Milano a Parigi volo di solo andata?
No, no assolutamente in Sicilia ci torno ogni volta che mi è possibile.
La Sicilia che posto occupa nel suo mondo?
Un posto importante è la mia casa, il luogo dove sono nato e cresciuto.
Perché “parigino d’adozione”?
Sono un’artista siciliano, parigino d’adozione, un creativo che ha impresso, in ogni cellula, l’arte.
Come possiamo superarci?
Come nasce “Mi supererò”?
Dal mio sentire, dalle mie emozioni. La canzone mette in evidenza il mio modo di lavorare sulla mia attitudine alle arti ed oggi, grazie a questo, ho un’identità artistica ben definita: un abito sartoriale che indosso con disinvoltura, che mi è viatico e fare di orientamento. Il mio progetto artistico è arte e vita racchiuse in una sola anima.
Ci può dire di più?
Mi supererò nasce da un’idea musicale sulla quale ho scritto il testo, sviluppando un tema comune a tanti che come me lavorano dimenticando troppo spesso di vivere davvero. Crediamo di essere immortali, invincibili. Ci lasciamo travolgere da ritmi frenetici, credendoci supereroi senza accorgerci del fatto che il tempo scorre, inesorabilmente.
Cosa racconta il testo?
Mi supererò, racconta come ogni giorno per noi sia una corsa folle, alla ricerca del risultato migliore e possibilmente immediato. Una riflessione personale che faccio spesso.
Ovvero?
Credo che ogni cosa debba essere costruita e i traguardi conquistati nella vita come nella musica.
Dove è stato girato il video del suo ultimo lavoro musicale?
Il video è stato girato tra Lione e Parigi. È un racconto ad immagini: uno scenario dapprima grigio e teso, che si illumina poi di colori e luce. Sono accompagnato dai ballerini Laura Dubois, Marion Cottier, Jose Monteiro ed Emanuele Esposito, insieme danziamo cercando di dare un nuovo senso alla vita, che merita di essere vissuta e rispettata … ricordando che non siamo supereroi!
Quindi si può ballare oltre che ascoltare?
Il brano ha un ritmo ballabile e radiofonico oltre che riconfermare la mia cifra musicale. È un bel canto che mette al centro le parole, con l’italiano e il francese che raccontano una storia, la mia.
C’è un secreto per arrivare al successo?
Ci vuole pazienza, tenacia e voglia di mettersi in gioco, di mostrarsi. Questo è quello che mi piace, è il mio modo di guardare al mondo, è il mio essere artista e uomo.
Il corpo per lei che cos’è e cosa rappresenta?
Il corpo è l’essenza. Attraverso il mio corpo esprimo la mia arte, il mio essere artista. Il mio è un corpo che utilizzo come espressione fondante del mio essere, con la voce, la musica, il ballo, la giocoleria e le marionette.
Pèrdono o perdòno cambiando l’accento cambia il senso, cosa crede?
Non ci avevo pensato!
Qual’è la sua identità artistica?
Dopo il successo di “Una Vita in Più” e “Perdono”, le mie origini siciliane si evidenziano in tutta la loro cifra tanto da sottolineare la loro forza e la loro profondità. Radici che hanno costruito una particolare radicalità a Parigi, alimentate e nutrite dal mio essere cittadino del mondo.
Una curiosità: lei piange?
Piango dentro di me. difficilmente mi mostro al mondo, alle persone vicine nel mio momento di fragilità.
Ha mai pensato di tornare in Sicilia?
Come ho detto la Sicilia occupa un posto importante, ma la mia vita artistica è altrove. La terra dove sono nato ha ancora radici forti in me ma non offre l’apertura artistica di cui ho bisogno. L’arte è il mio nutrimento non potrei mai farne a meno.
Progetti ulteriori?
Molti e tutti interessanti.
Una curiosità: cosa farà da grande?
Continuare a fare musica. La musica, l’arte sono tutto il mio mondo.
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