Il tagliando di sicurezza e della discordia

Non chiara la destinazione dei tagliandi di sicurezza erroneamente non staccati dalle schede

“Questa elezione si è caratterizzata per una norma di sicurezza in più, atta a garantire la tutela della validità del voto: il tagliando antifrode. Una garanzia maggiore, la cui gestione va studiata a fondo in quanto alcuni meccanismi restano ancora oscuri”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Ci chiediamo cosa sia avvenuto, nel caso in cui il presidente di seggio abbia verificato che alcune schede erano ancora fornite del tagliando antifrode durante le operazioni di scrutinio, per propria distrazione o per quella degli scrutatori. Chi, fra i componenti del seggio avrebbe il coraggio di ammetterlo? Le indicazioni giuste – chiarisce Maritato – sarebbero ovviamente: 1) non aprire la scheda; 2) provvedere a distaccarne il tagliando antifrode; 3) reinserire la scheda nell’urna mescolandola con le schede residue presenti; 4) completare le operazioni di scrutinio. Precedenti istruzioni impartite, imponevano di inserire i tagliandi staccati durante le operazioni di voto nelle buste con le schede bianche, le liste dei votanti e altri documenti di seggio. Tale plico parte dal seggio prima di cominciare le operazioni di scrutinio. Ci chiediamo quindi che fine faccia il tagliando rinvenuto accidentalmente nella fase di spoglio. L’ufficio elettorale ha predisposto ulteriori buste, per i tagliandi “tardivi”? Ė un aspetto molto importante, ne va della garanzia di segretezza del voto. Se è prevista tale busta, quando sarà ritirata dal seggio e consegnata? Esistono istruzioni in merito? Siamo sempre alle solite, per garantire la correttezza delle operazioni ci lasciamo sfuggire dettagli fondamentali. Chiediamo quindi la massima vigilanza di tutti sulle operazioni di spoglio e, in seguito, di riconteggio, per assicurare la salvaguardia del voto”.

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