L’offerta di prestazioni nel pubblico sempre più compressa, a favore dei privati convenzionati
“Puntuale come il panettone, prevedibile come un film già visto, dalla Regione Lazio arriva l’annuncio dell’ennesimo piano per abbattere le liste di attesa. E questa volta non si scherza: i fondi stanziati sono almeno cinque volte superiori alle precedenti tornate”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Non è la prima volta che da via Cristoforo Colombo si annuncia l’abbattimento dei ritardi, il ritorno alla piena efficienza, il potenziamento degli ambulatori con aperture straordinarie e, soprattutto, il ricorso alle strutture private accreditate: il programma non fa una piega. Tra le grinze permanenti di un sistema che non si riesce a ripianare si dibattono ogni giorno i cittadini che, nonostante le risorse investite, gli annunci roboanti, le promesse e le vane parole dei vertici amministrativi continuano a penare per far valere appieno il diritto alla salute costituzionalmente garantito. A mo’ di esempio – continua il presidente – citiamo tutti i cosiddetti ‘miracolosi’ piani anti attesa sfornati dalla Regione: nel 2013 e nel 2014 con 7 milioni di euro, poi nel 2017, anno in cui i milioni furono 10. Soldi che lievitano in modo direttamente proporzionale alle liste che negano ogni prestazione di sanità pubblica ai residenti del Lazio, costretti a rivolgersi al privato accreditato. D’altra parte, lo stesso Zingaretti lo ha pubblicamente ammesso ai microfoni di Report, che la sanità è così: da una parte (risicata) il pubblico, dall’altra (sempre più ampia) il privato in convenzione non citando per ovvi motivi, gli aggettivi tra parentesi”, chiosa Maritato.
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