Un caso avvolto nelle ombre di trame indefinibili, il presidente di AssoTutela chiede nuove indagini
“Vogliamo riaccendere i fari su uno dei più inquietanti delitti del nostro passato: il massacro all’Idroscalo di Ostia di Pier Paolo Pasolini il 2 novembre 1975, il grande intellettuale di cui quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che espone le sue perplessità sul caso: “Sono numerosissime e importanti le iniziative organizzate per commemorare il poeta e regista nato nel 1922, esattamente un secolo fa. Vorremmo che lo stesso vigore e uguale intensità fossero riservati alla riapertura delle indagini sull’omicidio, per cui chiediamo a gran voce un intervento della Procura di Roma. Vogliamo ribadire che per noi l’omicidio di Pasolini non è un delitto legato a una torbida vicenda, come ormai sembra acquisito. Al contrario – insite Maritato – sono sempre più evidenti gli aspetti più oscuri sul ruolo dell’unico accusato Pino Pelosi, come evidente è l’interesse di chi avrebbe voluto far tacere la voce scomoda dell’intellettuale poeta”. Sul tema il presidente chiede che vengano acquisiti ulteriori elementi, riaprendo le indagini, utilizzando i moderni metodi di rilevamento e passando al setaccio tutti coloro che, oggi in odore di criminalità, anche in passato erano legati al mondo sommerso del crimine. “Il delitto Pasolini deve essere considerato un omicidio in cui i mille interrogativi di cui è circondato non hanno ancora avuto risposta, alla stregua delle morti eccellenti di quel tempo”, chiosa il presidente.
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