di Barbara Fabbroni
“But it’s been no bed of roses. No pleasure cruise (Queen)” perchè il traguardo si raggiunge con costanza, determinazione, sacrificio, fatica, sudore, lacrime e voglia di tagliare quel traguardo dove i sogni si sono aggrappati. Nico Lupino vince il Gran Prix Gold, la gara più importante del CSI3* all’Equestrian Centre di Arezzo, in sella allo stallone Chaccandro, il migliore tra gli undici binomi ammessi al barrage (56 i partenti). È proprio il caso di dirlo perché come tutti i campioni anche lui “I’ve had my share of sand. Kicked in my face. But I’ve come through (Queen)”, tanto che, Nico Lupino, con nel cuore la voglia di andare avanti, guarda questa vittoria come un punto di partenza e non di arrivo. I veri campioni, si sa, hanno le loro equazioni che implodono nell’anima, toccano il cuore, raggiungendo le declinazioni emotive di chi, con loro, vive nel team a pieno titolo. Potremmo racchiudere la magia di questo binomio nell’equazione di Dirac: “∂ + m) ps = 0”, l’equazione più bella della fisica. Semplice, precisa, definita nel descrivere il fenomeno della connessione quantistica, che sostiene che se due sistemi separati interagiscono tra loro per un determinato periodo di tempo e poi si separano, possiamo descriverli come due sistemi diversi, ma già esisteranno come un unico sistema. Ciò che accade a uno continuerà a influenzare l’altro, indipendentemente dalla distanza tra loro. È la connessione quantistica. Due particelle, in questo caso potremmo dire Nico Lupino e Chaccandro, hanno dato vita a un binomio perfetto che regalano il meglio nella competizione ma continuano a vivere all’unisono seppure a volte sono distanti. Questo è ciò che accade quando il binomio è perfetto, è quello che si chiama affinità elettiva, incontro, esistenza, possibilità, amore. Di tutto questo c’è tanto nella vittoria di Nico Lupino con il suo stallone Chaccandro che fermano il cronometro a 43.76 secondi. Una manciata di decimi di secondi migliore della danese Linnea Ericsson, in piazza d’onore con Skorphults Baloutendro (0/0; 44.51) e del turco Hasan Senturk, terzo classificato con Very Good de la Bonn (0/0; 45.54). Tra i dieci nel podio troviamo gli azzurri: Francesco Lapeyre, nono con Gero van de Waaienburg (0/4; 50.41), il 1° aviere capo scelto Giulia Martinengo Marquet, decima classificata con Scuderia 1918 Quick And Easy.
È stato un Gran Prix Gold CSI3* dalle emozioni forti, che ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso fino all’ultimo ostacolo. Ciò che rende ancor più magica questa vittoria è che all’interno delle quattro settimane di Toscana Tour, circuito internazionale che ha visto partecipare i più grandi atleti del Jumping internazionale, tra cui il campione del mondo uscente, lo svizzero Steve Guerdat e il francese Kevin Staut, l’inno italiano è stato suonato solo per il cavaliere azzurro Nico Lupino. La sua firma resterà indelebile in questa straordinaria kermesse dell’equitazione internazionale. Incontriamo Nico Lupino subito dopo la premiazione.
Come ti senti in questo momento?
“È stata un’emozione forte, mi sono sentito un corpo unico con il mio stallone Chaccandro, insieme abbiamo raggiunto la vittoria. In questi anni abbiamo lavorato con determinazione, abbiamo costruito un team che lavora costantemente per raggiungere gli obbiettivi che programmiamo. Il Toscana Tour è l’inizio di questo anno che a breve ci porterà in altre arene”.
Ti aspettavi un risultato così importante?
“No!”.
Perché?
“Scendere in gara è sempre un’incognita. Ci sono moltissime variabili che possono far sì che in un minuto tutto non vada come ipotizziamo possa andare. Scendiamo nell’arena con la massima performance e al meglio della preparazione sia mia sia del cavallo. È un traguardo importante che abbiamo costruito con duro lavoro e tanto impegno”.
Quando il team è importante?
“Non è solo importante è fondamentale!”.
I prossimi programmi?
“Tra due settimane saremo a Cervia per i campionati italiani”.
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