La Cassazione conferma l’ergastolo ma rinvia la valutazione sulla violenza sessuale all’appello-bis
“Pamela Mastropietro: per la vicenda della 18enne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018 non c’è mai fine. Si continua con le pronunce dei giudici, l’ultima è della prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha parzialmente accolto il ricorso presentato dalla difesa di Innocent Oseghale, per quanto attiene alla violenza sessuale”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “La responsabilità del delitto da parte di Oseghale è stata dichiarata in modo definitivo. La pena complessiva che dovrà scontare però, a causa di questa ulteriore pronuncia, sarà calcolata solo dopo l’appello-bis a Perugia: se verrà meno in quella sede l’aggravante della violenza sessuale l’imputato potrebbe avere una riduzione rispetto all’ergastolo e scontare 30 anni rispetto al fine pena mai. Rispettiamo le decisioni della Corte ma comprendiamo lo stato d’animo di Alessandra Verni, mamma di Pamela, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà”. Un procedimento che fin dall’inizio ha mostrato incrinature, ben sottolineate dal presidente Maritato: “C’è un filo di delusione e amarezza per il continuo ribaltamento di punti di vista, rispetto a un delitto aberrante che ha palesato fin dall’inizio i suoi aspetti orridi, che la difesa del condannato ha tentato di mistificare. Siamo vicini anche all’avvocato Marco Valerio Verni, difensore della famiglia Mastropietro e zio di Pamela, battutosi coraggiosamente e che dovrà ancora lottare per affermare una verità incontrovertibile: la ragazza fu violentata, uccisa e vilipesa nel più aberrante dei modi” chiosa Maritato.
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