Rilanciamo doverosamente l’allarme lanciato nelle scorse ore dall’Ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui, nel 2020, il fenomeno usura è cresciuto in maniera pericolosa, ossia ben 14 punti percentuali rispetto all’anno precedente, portando a trovarsi in questo tragico pericolo 1 imprenditore in più su 4,senza considerare le 300.000 imprese a rischio chiusura. Pesano, come intuibile, la mancanza di liquidità e le difficoltà di accesso al credito,ma anche l’assenza di un piano preciso sulle riaperture, la cui mancanza, onestamente, non può più essere giustificata dalla sussistenza della pandemia in corso.
Inutile aggiungere che, il tutto, possa portare un vantaggio alle organizzazioni crimiinali, le prime ad inserirsi in queste situazioni difficili ed a renderle, evidentemente, ancora più drammatiche ed irreversibili.
Occorre denunciare,sebbene sia comprensibile il timore di ritorsioni che, di conseguenza, si potrebbe ro subire.
Ma non deve passare un messaggio di paura e di rassegnazione, bensì di speranza e coraggio:a tal proposito,ci mettiamo a disposizione per consigliare ed assistere, sia a livello giuridico che di supporto psicologico, attraverso figure specializzate, gli imprenditori in difficoltà, i lavoratori coinvolti tutti ed i loro familiari.
Occorre resistere:nel frattempo, auspichiamo che, chi di dovere, si decida ad attuare un piano di rilancio nell’immediato, perchè già oggi potrebbe essere davvero tardi.
Così, in una nota, Michel Maritato, presidente di AssoTutela, e Marco Valerio Verni, avvocato dell’associazione.
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