Virus e guerra: non si vince senza esercito

“Continua senza sosta la narrazione di una sanità regionale risanata. Comprendiamo l’esaltazione per i discreti risultati raggiunti con le vaccinazioni ma ci sorprende la noncuranza con cui si continua a sorvolare sulla gravità della situazione in cui versa la sanità in generale”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Nei pronto soccorso le attese continuano a essere devastanti: i malati in barella sono accerchiati da altri compagni di sofferenza, ciò dimostra che non c’è solo la pandemia ma i vertici regionali forse lo hanno dimenticato. Sarebbe invece il caso che il presidente Zingaretti intervenisse – incalza Maritato – non c’è tempo da perdere, il servizio sanitario regionale è in sovraccarico da mesi. Le ambulanze ferme con pazienti a bordo sono la espressione del fallimento”. Il presidente si sofferma sulla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha stigmatizzato la chiusura del San Giacomo nel 2008. “Se gli amministratori regionali facessero più attenzione a ciò che scrivono i giudici, forse farebbero un esame di coscienza. Anche Palazzo Spada reagisce di fronte alla mannaia che ha tagliato negli anni 3.600 posti letto e chiuso 16 ospedali.  A tutto ciò – attacca Maritato – si aggiunga la carenza di personale medico e infermieristico e il resto è storia recente. Ci dicono che siamo in guerra e noi chiediamo di finirla con le parole e passare ai fatti. Assumere medici e infermieri senza ritardi ulteriori è un dovere morale e un obbligo gestionale. Non si vincono le guerre senza eserciti”, chiosa il presidente

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