“Sono sempre più numerose le rimostranze di anziani e disabili condannati a casa perché impossibilitati a muoversi, che non riescono a fissare un appuntamento per la vaccinazione a domicilio. Ė ora di correre ai ripari”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “le ultime due segnalazioni, ci arrivano da due anziane signore, una di 87 l’altra di 98 anni che passano intere giornate tra la fatica per contattare la Asl di riferimento con i telefoni perennemente muti, e la speranza prima o poi di ricevere l’antidoto, finora vana”. Il presidente si sofferma sull’ultima proposta arrivata da parte del generale Figliuolo, che ha la responsabilità di coordinare l’emergenza: “apprezziamo la nota inviata dal commissario ai responsabili della Società scientifica sistema 118, volta a creare equipaggi che si rechino a casa dei soggetti fragili per somministrare il vaccino ma ci auguriamo che la proposta non si areni tra le secche della burocrazia. Piuttosto – incalza il presidente – ci chiediamo se corrisponda al vero una convenzione stipulata tra le tre Asl di Roma e la Confcooperative per affidare ai privati le vaccinazioni a domicilio, nel qual caso vorremmo sapere se il servizio sia partito o meno, con quali priorità e, soprattutto, quanto sia costato alla collettività”, conclude il presidente.
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