“Dovevano essere 48 nel 2015. A inizio 2021 ne abbiamo 22, ma a Roma sono soltanto 7, inclusa quella di Ostia”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “le Case della salute, su cui la Regione Lazio aveva puntato quale rilancio della sanità territoriale, faticano a imporsi su tutto il territorio cittadino.Se ne parla dal 2013, sono stati emanati diversi atti regionali, almeno uno ogni anno fino al 2016, contenenti linee guida, regolamenti, requisiti minimi autorizzativi, percorsi attuativi e chi più ne ha ne metta ma il progetto stenta a decollare. Maggiore fortuna hanno nelle province – chiarisce Maritato – in cui vengono a sostituire servizi soppressi ma nella Capitale, che soffre di sovraffollamento nei reparti ospedalieri, primo il pronto soccorso, sarebbe salutare poter snellire i numerosi accessi nei reparti di emergenza”. Previste nella misura di una per ogni distretto sanitario territoriale delle Asl, nella capitale sono soltanto la metà di quanto preventivato, ovvero su 12 distretti ne contiamo 6 più una a Ostia, non proprio vicinissima alla Capitale. “Considerata la ‘mission’ della Casa della Salute, che si connota come presidio atto a prendere in carico le fragilità e le cronicità – incalza Maritato – crediamo ci voglia un forte impulso da parte della Regione Lazio, per potenziare queste strutture. Le difficoltà in cui si trovano gli ospedali romani, accentuate dalla pandemia da Covid-19, debbono essere superate affiancando con la massima urgenza strutture in appoggio. Sarebbero preziose, a regime, nelle operazioni vaccinali di massa”, chiosa il presidente.
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