“In una situazione di evidente difficoltà, di urgenza, di fiale di vaccini razionate, in cui si tenta con affanno di immunizzare la collettività nel più breve tempo possibile, ci permettiamo di fare una riflessione ovvia sulle priorità con cui inoculare l’antidoto al Covid-19”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “ci chiediamo quando arriverà il turno dei pazienti oncologici e immunodepressi che, sicuramente, hanno pari urgenza di ricevere l’immunizzazione al pari degli ultra 80enni – magari in buona salute – indipendentemente dall’età. Non sembra siano stati predisposti elenchi di candidabili al vaccino tra gli appartenenti a tale categoria e questo potrebbe significare una imperdonabile leggerezza da parte delle nostre autorità sanitarie”. Il presidente fa una panoramica su ciò che avviene in tal senso in altri paesi d’Europa. “La stessa scelta mi sembra cosa comune a molti Paesi Ue – precisa – sembra infatti che solo in Francia i malati di tumore siano vaccinati con precedenza sulle altre categorie, un po’ poco, considerate ormai le conoscenze scientifiche di cui disponiamo. Da notare che, al momento, non sembra esistano ancora protocolli idonei per i medici di famiglia, né ci risultano i più importanti centri oncologici essere stati illuminati sul comportamento da seguire con i propri assistiti. Riteniamo sia urgente intervenire al più presto”, chiosa il presidente.
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