Comunicazione e persuasione: “cominciamo male”

“Da qualche ora ci stiamo chiedendo se gli scienziati ignorino la storia delle epidemie o l’abbiano dimenticata. Ciò che abbiamo visto ieri, durante il trasporto dei vaccini allo Spallanzani di Roma ci fa seriamente pensare a questa possibilità”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “abbiamo appreso dal commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, che l’opera di persuasione degli italiani affinché aderiscano alla poderosa campagna vaccinale sarà affidata a testimonial del mondo dello spettacolo, dello sport, della vita pubblica. Come volevasi dimostrare, la spettacolarizzazione degli eventi in Italia non difetta mai. La si preferisce rispetto ad azioni di consapevolezza e corrette informazioni scientifiche. Le primule con cui lo stesso Arcuri vuole identificare i punti vaccinali in strade e piazze italiane lo dimostrano. Ci domandiamo però – ironizza Maritato – se durante il trasporto-spot delle fiale avvenuto nel giorno di Santo Stefano, i responsabili della campagna di immunizzazione si siano resi conto dell’immagine impressa sul camion che conteneva il prezioso carico. Quel becco di pinguini, più che far pensare al gelo evoca simili protuberanze che hanno accompagnato la storia delle epidemie nei secoli: la maschera dei medici della peste, che la usavano piena di sostanze aromatiche per neutralizzare il contagio. Ma tutto torna, ripensando alle prime battute, a inizio epidemia, del ministro della Salute Roberto Speranza che pensando di rassicurare gli italiani riferì di aver considerato il coronavirus “come la peste e il colera”.

Roma, 27 dicembre 2020

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