“Si riscontra una discutibile tendenza nel reperire posti letto per il Covid: l’abbandono delle possibilità offerte dalla sanità pubblica e la scelta, irrazionale e diseconomica, di preferire il privato. Ė sotto gli occhi di tutti quanto accade nella Regione Lazio, da ultimo un eclatante episodio nel territorio reatino”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che solleva il caso del trasferimento in blocco del reparto di chirurgia dell’ospedale San Camillo de’ Lellis di Rieti – per far posto ai letti Covid – al ‘Villa Tiberia Hospital’, clinica del Gruppo Villa Maria, stessa proprietà del Centro Clinico Palocco, uno dei primi individuati dalla Regione per far posto ai colpiti dal virus nella prima ondata. “Encomiabile la velocità con cui la clinica di Montesacro ha attivato 9 posti di Terapia intensiva fino a pochi giorni fa inesistenti – rileva il presidente – ci chiediamo però come mai la Regione non abbia optato per l’ospedale di Magliano Sabina già predisposto e funzionale alla chirurgia ambulatoriale, ove si contano sale operatorie fornite di tutte le attrezzature necessarie, e letti di ultima generazione attualmente in disuso, per un costo sostenuto solo pochi anni fa di circa 4 milioni di euro. Una struttura declassata a casa della salute, che attende solo di essere riattivata per rispondere alle esigenze della cittadinanza. Lascia perplessi inoltre il trasferimento della intera équipe chirurgica del de’ Lellis, ancorché temporaneo, presso il Villa Tiberia per eseguire gli interventi programmati nel capoluogo reatino, quando gli stessi si sarebbero potuti effettuare a Magliano, nella stessa provincia”. Tanti interrogativi a cui si chiede di fornire risposta “In caso contrario – chiosa Maritato – potrebbe profilarsi un probabile danno alle finanze pubbliche”.
Roma, 19 dicembre 2020
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