“Il calvario di mia mamma inizia il 3 novembre quando, nel giro di 24 ore viene sottoposta a due tamponi molecolari per rilevare l’infezione da Covid-19 e che, fortunatamente danno esito negativo”.Inizia così il racconto di un cittadino di Marino che ci ha contattato, per descrivere una situazione insostenibile in un Paese civile per cui, Michel Emi Maritato come presidente di AssoTutela, si sente chiamato a intervenire. Ma andiamo avanti con la narrazione che così continua: “sono un medico e rendo noto che la diagnosi della patologia di mia madre è già nota: polmonite batterica provocata da ernia iatale. Restiamo in attesa di un posto letto che tarda a venire così, dal pronto soccorso del nuovo ospedale dei Castelli, sulla via Nettunense, decido di portarla al Gemelli. Anche qui, la situazione non cambia: ore e ore di attesa senza alcun risultato così mi sposto di poco, andando nel vicino ospedale Cristo Re, dove le condizioni non sono differenti. Sfinito dalle attese, preoccupato per le condizioni di mia mamma quasi novantenne, contrariato dalla poca disponibilità del personale medico e infermieristico, stremato dalla situazione e sull’orlo di una crisi di nervi, alla fine riporto mia madre a casa, anche per evitare il pericolo del contagio. Capisco che dovrò dotarmi di tutte le strumentazioni e dotazioni per curarla a domicilio, ogni tanto dovrò fissare appuntamenti con strutture private per indagini strumentali (Tac, elettrocardiogramma, analisi del sangue), sperando che tutto vada bene. Penso che il Covid abbia solo fatto precipitare una situazione già precaria. Purtroppo, temo che la sospirata fine della pandemia non basti per risolvere la situazione ma da tutto questo ho tratto un insegnamento e mi permetto di dare un consiglio: non portate in pronto soccorso i vostri cari in periodo di Covid”. “Non riteniamo di dover aggiungere altro a quanto denunciato – dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato – come è nostro costume andremo avanti con i fatti”.
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