“Cittadini in fila ore e ore in attesa che arrivi il fatidico turno del prelievo orofaringeo e, dopo tale inferno come se non bastasse, giorni e giorni chiusi in casa in preda all’angoscia, in attesa di un referto mai arrivato. Benvenuti nell’efficiente servizio ‘Tre T’ della Asl Roma 3”.Ironizza così, con un velo di amarezza, il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, in relazione alle numerose chiamate che i cittadini hanno indirizzato all’associazione, per evidenziare le disfunzioni provocate da tale disservizio. “Un sistema che ha fatto un volo pindarico senza poi avere appigli per atterrare in sicurezza – insiste – da ultimo, abbiamo letto di un magistrato della Corte Costituzionale recatasi il 30 ottobre con sua figlia nel punto prelievi di Fiumicino per effettuare il tampone molecolare e bloccata a tutt’oggi, 16 novembre in casa con sua figlia, isolata dai familiari e dal resto del mondo fino all’esito del tampone che, nonostante i solleciti, le chiamate a vuoto, le giustificazioni raffazzonate, non è ancora noto”, spiega il presidente. “Come la giudice fa rilevare, il gravissimo ritardo nuoce non solo agli assistiti, bloccati dall’inefficienza della Asl, ma al tracciamento dei contatti impedendo alla Asl di avere dati aggiornati, con grave nocumento per la salute pubblica”, incalza Maritato, che contesta anche le “tardive scuse arrivate oggi via Facebook da parte della Asl, che con la sua disorganizzazione rischia di facilitare la diffusione del contagio da parte di positivi che non sanno di esserlo per carenza di referto e allentano le misure di isolamento per disperazione. Valuteremo – conclude – se ricorrono gli estremi per una azione a tutela della salute pubblica, contro ingiustificabili disservizi”.
Roma, 16 novembre 2020
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