Arianna Alessandrini: “Non riusciamo a capire il criterio per cui siano stati adottati gli orari di apertura e chiusura delle attività”

Il nuovo DPCM in vigore da domani 18 maggio 2020 consente una riapertura quasi totale delle attività tramite una turnazione espressamente elencata.
I commercianti hanno dunque parzialmente viste esaudite le loro richieste; per un ritorno alla completa normalità quanto bisognerà aspettare?
Arianna Alessandrini, delegato al commercio su Roma per Assotutela ha commentato cosi il DPCM emanato dal premier Conte.
“Dal 18 maggio 2020 non dovremo piu’ uscire con l’autocertificazione,nonostante non sara’ ancora consentito lo spostamento tra le regioni e la maggior parte delle attività al dettaglio potrà finalmente riaprire al pubblico,anche se nel completo rispetto delle normative igienico sanitarie straordinarie,adottate per il contenimento e la prevenzione dal contagio del virus covid-19.
Non riusciamo a capire il criterio per cui siano stati adottati orari di apertura/chiusura altamente restrittivi,poiché ,vista la dovuta turnazione,rispetto all’ingresso della clientela e alla necessità di evitare assembramenti di persone,la logica suggerirebbe un prolungamento temporale ,per consentire una diluizione degli avventori,invece ci troviamo davanti a restrizioni incomprensibili.”
“Per citare un esempio- prosegue Alessandrini- i ristoratori (appartenenti alla Fascia oraria 1) avranno l’obbligo di chiudere dopo le 19,00 ed entro e non oltre le 21,30…. chiediamo alla sindaca Raggi di rivedere celermente la regolamentazione oraria,poiche’ senza criterio ed estremamente penalizzante per commercianti e cittadini”
Conclude in una nota il delegato al commercio per AssoTutela nel Lazio Arianna Alessandrini.

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