Nel più grande nosocomio di Roma non sarebbero applicati i protocolli dell’Istituto di Sanità
Sanità del Lazio: è bufera al vertice. Si è dimesso ieri Ferdinando Romano, direttore sanitario del Policlinico Umberto I, il più grande e importante ospedale della Capitale. Una gestione dissennata della emergenza coronavirus Covid-19 sarebbe alla base della decisione, sollecitata, si dice, dal direttore generale del nosocomio Vincenzo Panella.
“Entrambi, guarda caso, hanno ricoperto il ruolo di direttore dell’assessorato regionale alla Sanità – sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato – è evidente che tale incarico non porta bene. Romano, dal 2011 al 2013 mentre Panella proviene da quegli uffici di recente, prima della sua nomina al vertice dell’Umberto I”. Da giorni gli occhi sono puntati sul policlinico romano: i 18 medici del reparto oncologia contagiati per un imprudente brindisi in piena emergenza Covid, poi le denunce relative alla presunta assenza di percorsi protetti, indicati dall’Istituto superiore di Sanità per i pazienti con sospetto di positività al virus. Da ultimo, ma non per importanza, l’episodio relativo alle fognature guaste dell’Eastman, struttura individuata dalla Regione Lazio come “Covid Hospital 5”, in cui i primi malati arrivati sono stati sommersi dai liquami. “Ė veramente troppo – chiosa Maritato – non possiamo non chiedere l’immediato commissariamento dell’Azienda, considerato che le dimissioni di Romano giungono a pochi giorni da quelle del direttore generale della Asl Roma 3 Vitaliano De Salazar. Se questo è il vivaio a cui si attinge per designare i responsabili della nostra salute c’è poco da stare allegri”, chiosa il presidente.
Dario De Fenu
Roma, 24 marzo 2020
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