REVENGE PORN, MARITATO(AT): “DIVERSITA’ TRATTAMENTO TRA CASI “SARTI” E “CANTONE”

Reputiamo inammissibile quanto sta accadendo intorno al “revenge porn”. Giovedì la Camera dei Deputati ha respinto con 232 voti contrari e 218 favorevoli un emendamento al cosiddetto ddl “Codice rosso” che avrebbe introdotto tale reato, cioè la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata. L’emendamento era stato proposto dalle opposizioni, da FI al PD, ma è stato incredibilmente bocciato dai voti contrari di Lega e, soprattutto, M5S. E proprio dal Movimento 5 Stelle proviene Giulia Sarti deputata che si era autosospesa in seguito allo scandalo sui cosiddetti rimborsi falsi, e che è stata vittima di revenge porn. Fatto ancora più sconcertante è che tale provvedimento sia giunto in Parlamento a pochissimi giorni dalle vicende che hanno coinvolto la Sarti, quando in passato di tali deprecabili episodi ne erano accaduti tanti nel disinteresse delle istituzioni. Il “revenge porn” infatti è una pratica che esiste ormai da molti anni, e che finisce periodicamente sui giornali per gravi casi di cronaca: il più famoso in Italia è quello che aveva riguardato Tiziana Cantone, 31enne napoletana che si era suicidata nel 2016 dopo che alcuni suoi video sessuali privati, diffusi senza il suo permesso, erano stati molto condivisi online. Tutto questo, dunque, appare surreale e inammissibile. Ci auguriamo che il Parlamento si ravveda e approvi la legge sul revenge porn”.

Così, in una nota, il presidente nazionale di Assotutela, Michel Emi Maritato.

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